Bozza cover per un progetto sull'Inno d'Italia, Paramica Edizioni, mai pubblicato - |
Una sorta di schizofrenia
coglie gli emigranti italiani delle ultime generazioni.
“Non andare a lavorare
con gli italiani, ti sfruttano e ti trattano male”.
“Che fastidio a Portobello,
sentivo parlare solo italiano!”.
“Non mi piace quel posto, è pieno d’italiani.”
E, scusa, noi cosa siamo???
A volte cado anch’io in questa trappola, se sento
parlare italiano nella tube (talvolta così ad alta voce che non posso far a
meno di sentire, sigh), provo un senso di fastidio. Stento a riconoscermi nei
miei simili.
È come se dicessi: Io?!
Io no! Mica sono come loro? Sono integrata io, vivo qui, mi tengo sulla destra
quando sto sulla scala mobile io, che credete?!
Certo, le faccende
politiche degli ultimi anni hanno contribuito non poco a farci sentire lo
zimbello d’Europa e del mondo, il marchio di mafiosi e corrotti è uno
stereotipo pesante da sopportate ed è vero: siamo piuttosto chiassosi,
gesticoliamo, siamo invadenti… ma c’è un problema più profondo alla base. La
mancanza di un senso di appartenenza, coesione, patria (se vogliamo usare questo
termine), lo so che la nostra storia non ci ha aiutato affatto a sentirci
Paese, ma non voglio passare la vita a dissimulare, far dimenticare ciò che fa
parte di me, insomma mi fa tristezza pensare: sono italiana ma non tanto.
Mi spiegavano che qui non
c’è qualcosa come la Little Italy americana, non c’è una comunità forte che ha
colonizzato interi distretti, a differenza di molti altri gruppi.
Forse neanche
la vorrei, in fondo sono andata via anche per scrollarmi di dosso certi
meccanismi che ci appartengono culturalmente e non vorrei ritrovarne la
fotocopia londinese.
Eppure dagli italiani che
ho conosciuto qui ho avuto favori, aiuto e gentilezze disinteressate.
Ho
passato ore al telefono a farmi spiegare come funzionano le cose, ho ricevuto
calore e supporto, ed ho cercato di darne ad amici e conoscenti che arrivavano
qui dopo di me.
Perché è così che si fa.
Perché quando uno arriva
qui è solo e smarrito e un po’ di calore umano aiuta a superare le difficoltà.
Forse come popolo abbiamo qualche problema, ma presi uno ad uno siamo proprio brave persone.
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