lunedì 22 giugno 2015

If You Are Brave Enough


Ieri mattina al parco stavano allestendo il percorso di una 10km di corsa femminile, c’erano cartelli con gli sponsor e le indicazioni, e poi messaggi di incitamento qua e la. 
Tiro fuori il cellulare e fotografo questo: 
IF YOU’RE BRAVE ENOUGH TO START, YOU’RE STRONG ENOUGH TO FINISH. Se sei abbastanza coraggioso da cominciare, sarai abbastanza forte da arrivare alla fine.
Una botta di felicità alle 7.30 del mattino era quello che mi serviva.

Penso che valga per ogni impresa. Praticare uno sport, mettere su famiglia, cambiare lavoro, smettere di fumare, studiare, dar vita ad un progetto… ti serve pazienza, determinazione, capacità di affrontare gli imprevisti e inventare nuove strategie lungo il percorso. Ma nei momenti in cui molleresti tutto, devi ricordarti il coraggio che ti è servito per iniziare, e sapere che sei forte abbastanza per portare a termine il percorso.

E poi penso a me. Sono arrivata qui quasi tre anni fa per ripartire da zero. Prima la ricerca di lavoro, poi i part-time nelle pulizie, poi l’incontro con l’agenzia, da un anno a questa parte incarichi di illustrazione per l’editoria scolastica inglese, progetti dove hai pochissimo margine creativo e sei uno delle decine di artisti in una specie di catena di montaggio, ma va bene così, facciamoci le ossa (possibilmente prima dell’arrivo dell’osteoporosi).
Pochi giorni fa una nuova proposta. Uno Story book
È un libro piccolo, è destinato all’esercizio della lingua e quindi non è un Picture book come vorrei, ma è illustrato interamente da me, compresa la copertina. 
Posso dire che sia mio, ed è il primo incarico del genere qui in UK.


“Dicette o pappice vicino a’ noce: ramm’ o tiemp’ ca te spertose”. 
Non è antico celtico, è un proverbio delle mie parti. 
“Disse il verme alla noce: dammi tempo che ti perforo”

Forse non è un incoraggiamento adatto per la corsa, ma quel vermetto lì mi è sempre stato simpatico.

mercoledì 3 giugno 2015

Principesse e Samurai

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Questa dev'essere una principessa  
di un altro luogo, un altro tempo
finita chissà come nella metro di una città straniera
a portare buste della spesa
con un cappotto troppo stretto.

Unici segni di nobiltà:
sguardo fiero
un enorme turbante
grandi anelli d'argento.


Un impercettibile inchino,
(che spero nessuno  abbia notato)
e sono scesa alla mia fermata.

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Dietro di me un Cyber-Samurai che all’inizio non avevo notato.
Capelli verdi, giacca mimetica e scarpe "spaceships".

Forse lui proviene da ancora più lontano.

Si ferma un attimo ad inviare messaggi (nella Galassia?)

So dov’è diretto, siamo a Camden,
ho visto altri guerrieri come lui in un negozio di abiti da discoteca,
(ma penso sia solo la copertura per una base segreta extraterrestre)

Questi sono i primissimi schizzi che ho fatto qui. Andare in metro a Londra è per me come viaggiare nel tempo e nello spazio. Per alcuni mesi  La Principessa e il Samurai si sono fatti un lungo tour in Italia esposti alla biennale "I Colori del Sacro", adesso ho dato loro una rinfrescatina e li porterò in giro qui in UK.

Buon viaggio