mercoledì 4 febbraio 2015

Libertà è Partecipazione

schizzo uomo che parla allo speakers' corner di londra-monicauriemma

Signore di mezza età appollaiato su uno sgabello che arringhi la folla sotto uno strano sole domenicale allo Speakers’ Corner di Hide Park, io vorrei pure applaudirti ma afferro solo alcune parole: soldi investiti, armamenti, guerra in Afghanistan… non capisco il senso intero del discorso, non so da che parte stai e che argomenti porti. 
Resto qui affascinata dalla tua convinzione (e soprattutto dal tuo gesticolare). 
Mi allontano, assisto ad altri comizi: un poliziotto nero, travestito da Hitler, sta protestando perchè nel corpo di polizia esistono discriminazioni razziali e mostra alcuni documenti a prova della sua teoria, più in là qualcuno parla di unire tutte le religioni in una sola, alcuni Jamaicani stanno ballando e bevendo, non capisco se è una performance o una cosa improvvisata, proseguo la mia passeggiata tra drappelli e discorsi spezzettati, ritorno dopo qualche ora. 
Stai ancora parlando. Finalmente applaudo, se non altro, alla tua perseveranza.

Questa cosa dello Speakers’ Corner l’avevo studiata alle scuole medie, mi piaceva l’idea che chiunque, volendo, poteva togliersi la soddisfazione di tenere un comizio, dire la sua, protestare. Certo, ora ci sono i social network, le piazze virtuali, dove è permesso dire (quasi) tutto su qualsiasi cosa (spesso a scapito di pudore e buon senso), ma il fascino del discorso brutalmente dal vivo, senza filtri, senza fogli, con la gente che ti sta a pochi passi è un’altra cosa…

E poi c’è la questione dell’opinione dell’uomo comune che mi intriga molto.

Ho la sensazione che qui, per tradizione, essa abbia una qualche importanza, un’importanza di una qualità diversa da sondaggi, gusti del consumatore, statistiche che servono essenzialmente a chi gestisce affari e potere a guidare meglio le cosiddette masse.

Cerco di mettere meglio a fuoco con un esempio:
Mi arrivano continuamente lettere a casa. Soprattutto dalle “istituzioni”:

Un giorno la Polizia mi scrive che è venuta a conoscenza di comportamenti anti sociali nella mia zona e mi prega di segnalarne se ne vedo, mi dice di essere a disposizione e di non esitare a rivolgermi a loro per qualsiasi cosa.

Una lettera mi avverte che tra 20 giorni verranno eseguiti dei lavori di miglioramento due strade dopo la mia, avverranno di notte nei seguenti orari… mi pregano di segnalare eventuali fastidi.

Un’alta volta: “Abbiamo in programma di ampliare e migliorare il parco, faremo una riunione il giorno tot, vi preghiamo di partecipare e darci suggerimenti su cosa vorreste vedere realizzato”.

Nella strada adiacente alla mia sono stati richiesti permessi per dei lavori di ampliamento in un condominio, mi chiedono se ho qualcosa in contrario. (Qualcosa in contrario? Ma chi? Dove? Non so neanche di che parlate…)

Sul giornale di quartiere che mi arriva gratis ogni due settimane, trovo la notizia dei cambiamenti alle regole di parcheggio, con il report dei sondaggi fatti mesi prima tra gli abitanti, il numero di favorevoli, contrari e astenuti.

Ogni iniziativa, ogni proposta di cambiamento nella città o nella comunità, viene divulgata, e le persone comuni vengono sollecitate a dire la loro. E’ tutto un “Get involved!”, “La tua opinione conta!”, “Hai idee? Suggerimenti? Reclami?” Dai musei ai supermercati, chiunque vuole sapere che ne penso.

Nei colloqui di lavoro chiedevano a me, la  candidata, di elencare tre punti di forza, tre punti deboli e tre possibili miglioramenti dell’azienda(l’ho raccontato qui).

A volte dico: Ragazzi ma datevi una calmata! Non lo so cosa penso, sono frastornata, confusa da tutta questa "vicinanza"! 
Cercate di capire che vengo da una realtà dove l'istituzione non crea nessun contatto con me, se non per problemi o pagamenti. Da dove vengo io essa è un'entità astratta, lontana e soprattutto muta, e nei casi in cui sono io a voler comunicare, spesso trovo percorsi a ostacoli o muri di silenzio. Nella realtà da cui provengo i cambiamenti, quando avvengono, li scopro a cose fatte perché sono decisi al di sopra e al di là di me.
Qui la mia voce sembra avere un peso e non mi pare vero.

Saranno operazioni di facciata? Sarà autentico coinvolgimento?

Riaffiorano alla memoria parole quasi dimenticate:

LIBERTA’, PARTECIPAZIONE, ESERCIZIO DELLA DEMOCRAZIA…

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