C’era una volta un re che
un migliaio di anni fa regnò meno di un anno, durante il quale non fece altro
che correre da una parte all’altra per difendersi da invasori, finché non morì
con una freccia infilata in un occhio.
Forse se fosse stato italiano sarebbe
solo un nome nei libri di storia, qui gli dedicano attenzione, dibattiti,
celebrazioni.
Perché questo è il Paese
delle Rievocazioni: una tenace passione per la memoria che non posso non
ammirare visto che vengo dal Paese
dell’Oblìo.
E dunque anche un re un
pochino “sfigato” come Harold II
d’Inghilterra (1022-1066) ha fans sparsi per il mondo, gruppi di
estimatori, libri dedicati e comitati come quello che l’ 11 Ottobre, a Waltham Abbey,
cittadina dell’Essex, ha celebrato,
come ogni anno, il King Harold Day,
un festival in memoria del re, con danze, musiche, giochi e accampamenti
medievali.
Ci sono stata e mi sono
molto divertita, ho visto suonatrici di ghironda
e pipes, arcieri e cavalieri, guerrieri che mi hanno fatto portare la loro spada, impavide falconiere, e volti antichi che non dimentico. Queste sono
alcune foto.
La storia di Harold mi ha
colpita, se avete pazienza vorrei raccontarvela (a modo mio, ovviamente).
Harold, Conte di Wessex, era cognato del Re d’Inghilterra Edoardo il Confessore (perché Confessore non lo
so, ma che pretendete? I documentari sono in inglese, non è che capisca tutto…)
il quale non aveva figli e quindi niente eredi diretti al trono. Come un
anziano zio ricco circondato da parenti ossequiosi che ambiscono all’eredità,
Edoardo doveva essere assediato a corte da possibili pretendenti (c’era in
ballo un trono, mica un frutteto in campagna!)
e secondo me se la godeva promettendo più o meno velatamente la
successione ora all’uno ora all’altro.
Uno che alla promessa ci
aveva creduto era Guglielmo di Normandia
(conosciuto prima come Gugliemo il
Bastardo, poi Guglielmo il
Conquistatore, un bel salto di qualità nel soprannome), ed era tanto
convinto che per evitare rivali un bel giorno aveva ordinato cavaliere proprio
il nostro Harold (che su quel trono ci aveva fatto più di un pensierino),
facendosi promettere solennemente fedeltà e appoggio alla futura candidatura. Harold
aveva promesso, pare (tenendo le dita incrociate dietro la schiena).
Poi il re si ammalò
rimanendo parecchio tempo senza conoscenza. E qui arriva il primo colpo di
scena: poche ore prima di morire Edoardo si risveglia e nomina Harold suo erede (le cronache non sono concordi, ma in questa storia non sono
concordi su niente). Il Wiltan, l’assemblea
di nobili del regno,si riunisce per prendere una decisione e il 6 gennaio 1066 incorona Harold II Re d’Inghilterra. Immaginate
la faccia di Guglielmo.
Dunque il nostro Harold
diventa Re: cerimonia di rito, saluti e baci, visita agli appartamenti, come mi sta la corona? Dovrò far
ritappezzare il trono… Ha appena il
tempo di sistemarsi che gli arriva la notizia: Guglielmo gli ha dichiarato
guerra per aver usurpato il trono e rotto il patto di alleanza, e sta
cominciando a radunare le truppe nel nord
della Francia.
Harold non ne avrebbe
molta voglia, ma raduna un esercito e lo aspetta nel sud dell’Inghilterra. Passano molti mesi, e forse a causa dei venti
sfavorevoli, l’attacco non arriva.
Finite le provviste, l’8 settembre il nostro re deve sciogliere le truppe (ragazzi, abbiate pazienza, abbiamo
scherzato…) e tornarsene a Londra.
Si toglie l’armatura, si
mette in vestaglia e pantofole e sta per sprofondare nel suo trono col
telecomando in mano che arriva un’altra notizia: Harald III di Norvegia (Harold, Harald…eh, lo so…) gli ha
dichiarato guerra affermando di essere il legittimo erede al trono (un altro?!)
per un antico patto che avevano stretto suo nonno e il nonno di Edoardo.
Sì, ora tirate fuori i nonni, ma non vi pare
di stare esagerando?
Rimettiamoci le scarpe e
andiamo a radunare un esercito. Chi vuole
venire con me? Un coro di: Buuu,
buuu… comunque per strada qualcuno riesce a raggranellarlo.
Il 24 settembre i due eserciti si
scontrano a York, vittoria
schiacciante di Harold.
Harald di Norvegia muore in battaglia.
Bene, fuori uno:
sciogliamo le truppe e rientriamo a casa. Ma neanche a pensarci! Nuova notizia:
Il 27 settembre Guglielmo è sbarcato
ad Hastings e conquistato la
cittadina.
Ragazzi… ehm… ci sarebbe una
nuova battaglia, chi si offre volontario? Le cronache non riportano le
risposte ma potete immaginarle. Dai su,
un piccolo sforzo, reclutiamo tutti, anche quelli un po’ scarsini, insomma,
facciamo numero.
E sbrighiamoci che Guglielmo avanza
.
È così che il 14 ottobre 1066 si combatte una delle
più famose battaglie medievali, quella di Hastings,
riportata come su un lunghissimo, meraviglioso fumetto, nel celebre Arazzo di Bayeux.
In campo abbiamo: da una
parte l’esercito sassone guidato dal
nostro Harold, formato essenzialmente dal popolo, non perfettamente armato, e
un tantino stanco per la lunga marcia, tutti fanti, riconoscibile dall’aria del
“chi me l’ha fatto fare”.
Dall’altra l’esercito francese di Guglielmo, formato
dal popolo e dalla nobiltà: arcieri in prima fila, poi fanti e infine …tadaan!
La cavalleria pesante! Riconoscibile dall’aria del “ti spiezzo in due”.
Comunque Harold non
dispera. Si piazza su una collina difficile da espugnare per la cavalleria.
Parte il primo attacco degli arcieri normanni: una pioggia di frecce, ma i
sassoni non fanno una piega, saranno pure stanchi ma scemi no, creano un muro di
scudi e non si muovono di un millimetro.
Uno a zero per Harold.
Le truppe normanne si allargano nel tentativo
di accerchiare il nemico ma la salita è impervia e parte il contrattacco: un gruppo di sassoni prende di mira l’ala bretone dei normanni, che si
spaventa e indietreggia, in più si diffonde la falsa notizia che Guglielmo sia morto ed è il panico, i
normanni sono nel caos.
Due a zero per Harold.
Ma ecco il nuovo colpo di scena splendidamente illustrato nell’Arazzo di Bayeux: Guglielmo si toglie l’elmo per farsi riconoscere e grida a squarciagola “Guardatemi, sono vivo!”, le truppe si rianimano ma sono ancora in grande difficoltà. Finchè i sassoni restano sulla collina la cavalleria non riuscirà a raggiungerli.
Allora
Guglielmo ha un’ideona: avendo osservato il gruppetto dell’esercito nemico
piuttosto smanioso di inseguimenti, crea una finta ritirata ed ottiene l’effetto desiderato, il gruppo scende
dalla collina per inseguire i normanni e le prende di santa ragione, il resto
dell’esercito sassone cerca di aiutare l’ala in difficoltà e quindi scende a
sua volta.
La cavalleria aspettava
solo questo per attaccare, uno dei primi ad essere colpito è proprio Harold, una freccia nell’occhio, e tanto di
cadavere fatto a pezzi da Guglielmo in persona (non so che bisogno ci fosse di
essere splatter, ma è così…).
Vittoria schiacciante (e
direi massacrante) di Guglielmo, che il giorno di Natale 1066, viene incoronato Re
d’ Inghilterra, dando il via al dominio della dinastia Normanna.
Se
volete sapere qualcosa di serio su come sono andati i fatti, potete trovarlo
per esempio qui:
Forte!
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RispondiEliminaGrazie Maunela! a tal proposito avrei per la testa un' ideuzza per la quale tu capiteresti a fagiuolo...mumble mumble...;)
RispondiEliminaChe storia affascinante :D
RispondiEliminaeh...sto pensando di illustrarla...vedremo...;)
EliminaCiao. Mi sono permesso di scrivere qualcosa sulle tue stupende illustrazioni nel mio blog "Cervo a Primavera". Il post, pubblicato poco fa, puoi leggerlo cliccando QUI. Se ritieni che quanto condiviso necessiti di modifiche o cancellazioni, ti prego di farmelo sapere. Rinnovo i complimenti per questo intrigante blog, ma soprattutto per le tue raffinate doti artistiche. DOC
RispondiEliminaGrazie, DOC, sono piacevolmente sorpresa per il tuo post, e molto, molto onorata... =)
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