mercoledì 1 ottobre 2014

A London Based Illustrator

illustrazione per  Oxford University Press, particolare-monicauriemma
La Princesse et les Prétendants, Allez- Oxford University Press, particolare

L’ho incontrata ad ottobre 2013, un anno fa, erano due mesi che la inseguivo via mail. Dopo più di un anno di ricerca, e infiniti elenchi di nomi sottolineati, cerchiati, depennati ...

Mi aveva inviato già la bozza di contratto e si era detta entusiasta di rappresentarmi ma io ho insistito per vederla da vicino, anche se c’era da aspettare.

Dovevo guardare in faccia la persona nelle cui mani stavo mettendo il mio lavoro (e il mio futuro qui).  
Dovevo dirle che se affidavo l’esclusiva ad un’agente, volevo qualcuno disposto davvero a puntare su di me, non mi interessava essere infilata in un calderone in attesa che mi si scovasse per caso, e non volevo che mi si dicesse “ho importanti notizie da comunicarti” per poi sparire nel nulla (come mi era già accaduto), avevo già perso troppo tempo. 
Dovevo dirle che dopo un anno dal mio trasferimento, per sopravvivere facevo le pulizie, e se lei credeva veramente a quello che mi aveva scritto: “You indeed are a very talented artist”, questo era il momento di dimostrarmi che era in grado di procurarmi il lavoro per cui ho veramente talento.

La mia esperienza come cleaner mi aveva regalato tra le tante cose, una nuova determinazione, una chiarezza d’intenti, insieme a un pizzico di: adesso ti faccio vedere chi sono, che a volte è molto utile ad una come me, abituata fin troppo al basso profilo.

Piccolo particolare, avrei dovuto dirglielo in inglese (sigh…).

Ci incontriamo al Circus Cafè, zona est di Londra, un locale piccolo ma delizioso, con arredamento e tappezzeria ricavati da oggetti di risulta, perfetto per me.
Bruna, snella, di quelle donne eleganti naturalmente, anche senza trucco e con i capelli raccolti con una matita, si chiama Sylvie ed ha un bellissimo accento che tradisce le origini francesi, poi scopro che è anche un po’ italiana, per parte di padre. Guardiamo i miei disegni e parliamo, parliamo per due ore delle nostre esperienze, della nostra storia, in un pittoresco itanglish /franglish.

E’ una vergogna che tu non abbia ancora sfondato qui – Più che altro è una sfiga…
- Non voglio che tu tra un anno mi dica: mi sto mantenendo facendo la cleaner – E figurati io!
- Non posso darti certezze ma dobbiamo fare un piano d’azione – “action plan”, “strategy”, tesoro, hai appena detto le parole magiche che speravo di sentire. 
- Attaccheremo il mercato su più fronti. Picturebooks di pregio (potrebbe servire anche un anno per trovare la commessa giusta) e mercato commerciale, advertising, educational, che portano liquidità. Sei abbastanza versatile per poterlo fare, se sei d’accordoSe sono d’accordo??? Ma dimmi dove devo firmare!

Forse l’ho trovata. Non oso dirlo ai quattro venti ma torno a casa piena di speranza. Seguono una serie di scambi di materiale e finalmente a dicembre 2013, il mio primo incarico.

Una piccola immagine per Allez una pubblicazione della Oxford University Press, l’illustrazione di un racconto tradizionale del Mali per insegnare il francese a ragazzi inglesi (quando si dice intercultura…).

La Princesse et les Prétendants una sorta di Turandot africana.
illustrazione - Oxford University Press-monicauriemma
Ayawa, una principessa troppo bella e fiera per accettare la corte dei numerosi nobili venuti da tutto il globo per sposarla, indispettita e affaticata dal dover dire tanti NO, decide di smettere di parlare. 
Il padre disperato annuncia che qualunque pretendente sia in grado di farle tornare la parola avrà la sua mano. 
Ma l’impresa sembra impossibile per chiunque. 
Un giorno un mendicante, neanche tanto attraente, si inginocchia davanti a lei, e senza dire una parola accende un fuocherello e tenta di preparare un tè con un bollitore poggiato su due pietre. 
Ovviamente il bollitore senza equilibrio cade, e cade più volte, ma lui con pazienza ci riprova. 
Ayawa resta in silenzio finché può, al quindicesimo tentativo sbotta:- Ma insomma, mettici una terza pietra, così non cade!!!

E così la principessa sposa un mendicante, e vissero tutti felici e contenti? Io non credo, ma mi diverte molto l’idea che per noi donne sia impossibile tacere quando vediamo una cosa storta…

È una tavola piccolissima, 12cm x 5, non certo un capolavoro, ma io le sono molto affezionata. Per me questa era la chiusura di un cerchio e un nuovo inizio.
Il mio primissimo schizzo in terra anglosassone, era il ritratto di una donna nera incontrata in metro, lo avevo chiamato “Principessa Africana”, forse era lei, Ayala, venuta a portarmi fortuna… 
Grazie ad uno strano incrocio di lingue, origini, energie, per buona parte femminili, potevo finalmente dire: I’m a London based illustrator.

2 commenti: