Avevo promesso (anzi,
avevo minacciato) di raccontare la seconda storia del libro uscito per HarperCollins, ed ecco a voi “Monkey’s
Heart”.
Siamo in Sudafrica, in
una vasta zona detta Wetland, la terra umida, dove vive Monkey, un piccolo cercopiteco.
Le piace parlare con i coccodrilli perché dice che anche se sembrano feroci, di
loro ci si può fidare (specialmente quando hanno la pancia piena), e tirare la
coda agli ippopotami, che sembrano gentili ma quando si arrabbiano bisogna
essere veloci a scappare.
Se già Honey-Guide Bird mi era simpatico (sono
alta un metro e mezzo, devo tifare
per i piccoletti), di Monkey mi sono letteralmente innamorata. Non solo è
piccola, ma è completamente fuori di testa. Il suo migliore amico è Shark, lo
squalo con cui intrattiene amabili conversazioni dai rami del suo albero
preferito, uno di quelli che crescono tra la sabbia e il mare.
Lui le racconta dei suoi
viaggi, di Barriere Coralline e pesci colorati, di quando ha inseguito le
balene e viaggiato accanto ai pescherecci dei Mari del Nord, lei ascolta
estasiata, e sente che la sua vita è limitata.
Monkey vorrebbe viaggiare,
conoscere il mondo, e comincia a sentirsi triste. Le sue amiche cercano di
metterla in guardia: “Cosa ti abbiamo sempre detto di Shark? Non fidarti del
suo sorriso e delle sue storie. Vanno bene per lui ma non per te. Tu appartieni
agli alberi!”
Il giorno dopo i due
amici si incontrano per le solite quattro chiacchiere. “Ehi, qual è il tuo cibo
preferito?” chiede Shark con un sorriso a centocinquanta denti. “A me piacciono
le sardine, ce ne sono un sacco nel Wetland, per questo mi piace vivere qui. Ah…
e ovviamente perché amo la tua compagnia!”
Monkey non aveva mai
mangiato cibo straniero ma l’estate scorsa una rondine le aveva portato alcuni
cuori di palma dallo Zanzibar, dolcissimi e deliziosi. “Ecco, questo è il mio cibo preferito!” dice
prima di salutare Shark, che è in partenza per un’altra meravigliosa avventura.
La vita di Monkey procede
tranquilla tra gli alberi finché un giorno, mentre è lì a osservare i cuccioli
di tartaruga che appena usciti dalle uova camminano fino al mare, sente il
sibilo di Shark alle sue spalle.
“Eccitanti novità! Ho
trovato alcuni cuori di palma! Salta sulla mia schiena e ti porto lì!”.
Un’avventura col suo
miglior amico a caccia del suo cibo preferito. Monkey non ci pensa su due
volte. Con tre balzi è in groppa a Shark pronta per partire.
Lo squalo nuota veloce ma
Monkey si sente al sicuro aggrappata alla sua pinna.
Ben presto il Wetland
scompare alle sue spalle.
Che importa! La vista sull’oceano è mozzafiato!
“Avevo
pensato di fare uno scambio con te” sussurra Shark con voce suadente.
“Un
delizioso cuore di palma in cambio del tuo cuore. Che ne dici?”
Monkey ha un brivido di
terrore. Circondata dall’immenso oceano, si sente molto piccola e stupida per
essere cascata nel tranello, e molto lontana da casa.
Ma a volte il pericolo
tira fuori le nostre migliori risorse.
“Oh, certo che sembra un buon affare. Ma
avresti dovuto accennarmelo prima di partire, perché, vedi, il mio cuore è così
prezioso che lo lascio sempre sui rami del mio albero, per tenerlo al sicuro.
Senti qua, se fai dietro front in questo momento possiamo andare a recuperare
il cuore e concludere lo scambio. Sei veloce, saremo lì in un batter d’occhio.”
Shark non
è affatto contento di come procede la faccenda (tra l’altro ha anche fame) ma non ha altra scelta che tornare.
Appena sono abbastanza
vicini Monkey con un balzo salta sul primo ramo disponibile.
“Dai, lancia il tuo
cuore!”grida Shark, ma Monkey, ormai al sicuro risponde: “Tu avrai pure viaggiato
in lungo e in largo, ma io sono più intelligente di te, e non scambierei
il mio cuore nemmeno per tutti i cuori di palma di Zanzibar!”
Beh, ce l’hai fatta
Monkey. E ce l’avete fatta anche voi a leggere fin qui!
Quanto a me, a parte la fatica
e la gioia di disegnare, mi è rimasto un bagaglio di bellissimi incontri virtuali:
per esempio ho conosciuto
i coraggiosi cacciatori di miele africani, che si arrampicano senza imbragature
ad altezze vertiginose accompagnati dai preziosi uccellini-guida;
ho scoperto che i
cercopitechi hanno una gamma di espressioni praticamente umane;
ho conosciuto le
magnifiche, lussureggianti mangrovie, che crescono sulle spiagge e affondano le
radici nell’acqua del mare;
che i coccodrilli si
fanno pulire i denti da uccelli spazzolino senza mangiarli, e che gli ippopotami hanno
veramente un caratteraccio;
e infine ho preso un po’ di confidenza con lo squalo, che non è precisamente il mio animale preferito, ma essendomi
dovuta sacrificare a rivedere i
disegni di “Shark Tales” e “Alla ricerca di Nemo” per prendere ispirazione,
direi che ne è valsa la pena.
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