mercoledì 3 febbraio 2016

The Honey-Guide Bird. Two Traditional Tales from Africa (part one)

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E’ appena uscito per HarperCollins, The Honey-Guide Bird scritto da Deborah Bawden e illustrato da me. 

Dopo tanta scolastica è il primo storybook col mio nome in copertina pubblicato qui in UK. 
E’ piccolo (formato A5, cavolo quanto è piccolo, io le tavole le avevo disegnate A3!) però sono molto contenta, perciò siate clementi…

Si tratta di due racconti tradizionali africani. 
Volete conoscere la prima storia? (No? ok, guardate solo le figure…)

Provo a raccontarla in italiano. Siamo nello Zimbabwe. “Nonna! Temba non mi fa giocare con lui perché dice che sono troppo piccolo!”singhiozza Kuda. “Troppo piccolo?! Oh, che ragazzo sciocco! Tuo fratello non ha mai sentito parlare del piccolo Honey-Guide Bird che si vendicò del potente cacciatore Shaka?”
Kuda sa che sta per cominciare una delle meravigliose storie della nonna, si asciuga i lacrimoni e si mette in ascolto. 
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E così scopriamo chi sono gli Honey-Guide Birds, gli Uccelli Indicatori, una razza di uccellini molto presenti in Africa, capaci di scovare alveari nascosti e indicarli ai “cacciatori di miele” (confesso che ignoravo completamente l’esistenza  sia della caccia al miele sia degli Uccelli Indicatori). 
Loro fanno da guida, i cacciatori  si procurano il favo e in cambio ne danno un pezzetto come ricompensa. Un ottimo sodalizio d’affari che pare duri da millenni. 
Ma attenzione a non tradire i patti…
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La storia comincia una bella mattina di sole, quando il nostro Honey-Guide Bird richiama l’attenzione del cacciatore Shaka con il suo verso. 
Shaka (bravissimo, per carità, grande cacciatore ma, diciamo, un po’egocentrico) si arma di lancia, sacchetto per la raccolta e segue l’uccellino fino ai piedi di un albero di fico.

Qui accende un piccolo fuoco e ci infila un bastone dentro finché la punta non diventa incandescente. 

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Quindi comincia l’arrampicata, concentrato sul dolce bottino che lo aspetta.
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Arrivato al favo usa il bastone per cacciare le api (povere care api sfrattate…) e impadronirsi dell’alveare.



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Ma una volta disceso, scaccia in malo modo l’ Honey-Guide che svolazzava lì intorno in attesa della ricompensa : “Sciocco uccellino. Pensi che abbia intenzione di condividere il miele dopo aver fatto io tutto il lavoro difficile? Che puoi fare contro di me? Sei così piccolo e io sono un fiero guerriero!”

In effetti, cosa poteva fare? Aspettare e pazientare. 
Per un po’ di mesi rimane ad osservare il cacciatore da lontano. Poi un giorno gli fa il solito verso. Shaka si arma immediatamente, convinto di poter approfittare ancora della guida (perché in fondo è solo un uccellino, pensa lui…).


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E così i due arrivano ai piedi di un altro altissimo albero di fico, il favo non si vede ma Shaka sa che gli Honey-Guide Birds non sbagliano mai.

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Immaginate che bella sorpresa quando invece del favo si ritrova davanti al faccione di un Leopardo che dormiva beatamente! 
Fortunatamente il leopardo è sorpreso quanto lui, per cui molla una zampata a caso senza colpirlo, ma Shaka perde la presa del ramo e precipita su un rovo di spine. 
Risultato: un bel po’ di punture che guariranno presto ed una lezione di rispetto che non dimenticherà mai.

“Perciò”, conclude la nonna, “mai giudicare qualcuno dalle sue dimensioni!” e brava la nonna!

La volete sentire la storia di Monkey e Shark? Ve la racconto la prossima volta…


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