Ti voglio bene Primark,
a
te e a tutte le catene di stores che permettono a persone come me di vestire
dignitosamente spendendo poco.
Voglio bene ai negozi sportivi che mi consentono
di comprare ottime scarpe da running a 20£ (così non ho più scuse per non fare allenamento) e a tutti
quelli che mettono saldi e offerte in qualsiasi periodo dell’anno, a tutti i
negozi “Big labels, small prices”, ma soprattutto a te, Primark.
Perché tu hai risolto due
problemi in uno: budget e fuori/misura.
Quando, invece dell’ideale 90/60/90
(che, diciamocelo, è appannaggio di poche elette) misuri come me 106/103/106 cm su 150 di altezza
(sono anche detta “Barbie Boyler”), ti viene un senso di sconforto ad entrare
in un negozio di fascia medio/bassa in Italia: tu non esisti, né nel reparto
adulti, né in quello bambini (dove di solito trovi le scarpe), devi cercare
nelle taglie conformate (dove notoriamente i modelli e le fantasie sono da signora cinquantenne...ops...ma io sono quasi una signora cinquantenne!), devi rivolgerti a fasce più alte di prezzo, non puoi.
E invece qui sì.
Non so se è a causa dell’enorme varietà di etnie che popolano
questa città, con la loro specifica corporatura e con esigenze diverse, non so se perché qui hanno capito che non
tutti amano vestire allo stesso identico modo (soprattutto, non tutti amano vestire extra-slim), fatto sta che non mi sento più
un'aliena.
Ti voglio bene perché non trovavo più stivali che potessero andar
bene per me (piede piccolo, polpaccio importante) e invece da te c’erano! Perché con 2 pounds compro 5 paia di calzini di ricambio e con 3 un
reggiseno sportivo. E quest’inverno ho preso un piumino con cappuccio che si
chiude bene, non sembra avere le spalle di tre taglie in più, e fa il suo
dovere per 20£!
Lo so che non è alta qualità, ma garantisce uno standard minimo
sufficiente.
Chi vuole, chi può, troverà sicuramente di meglio, ma chi non può
non avrà le toppe al sedere.
Hai un’importantissima funzione sociale. Per
questo ti voglio bene.
Poi sei attento all’ecologia,
produci le tue buste riciclando la carta e io, lo sai, sono molto sensibile a
questi temi… e quindi voglio aiutarti a migliorare il tuo servizio rivelandoti
la mia scoperta.
Siamo a Londra. Londra, hai presente? Una città in cui piove
un giorno sì e l’altro pure.
Giorni fa, sono uscita da un tuo negozio con la
mia bella borsa di carta carica di vestiti ed è cascato giù un piccolo diluvio,
ho impiegato esattamente 5 minuti ad arrivare alla fermata, e altrettanti per
aspettare il bus.
E proprio mentre stavo con un piede sul predellino, con una
tempistica perfetta, la tua borsa si è letteralmente dissolta, è diventata
poltiglia buona per fare la cartapesta, tutti i vestiti a terra e io ti ho
inviato tante benedizioni in tutte le lingue del mondo, a te e ai tuoi
antenati.
Volevo fartelo sapere: la carta ha il piccolo difetto di non essere
impermeabile.
Potresti scrivere sulla busta: “Resistenza massima testata sotto
la pioggia: 9’ e 30” ” oppure deciderti a darmi due buste in una, come qualche
volta hai fatto, ma non quel giorno che pioveva?
Lots of love
Monica