lunedì 17 marzo 2014

Cercare lavoro: Primi steps.

Immagine per Cercare lavoro. Primi steps
dai miei appunti della fine 2012.

1) Procurarsi una sim inglese(avere un numero inglese è come dire: io vivo qui). Nel nostro caso anche un contratto internet fisso. Aggrappati letteralmente ad una nostra giovane amica italiana che vive qui, lasciamo che sia lei a parlare in un negozio di telefonia, sorridiamo ai commessi senza capire granché e ci portiamo via i contratti.

2) Farsi coraggio e andare al Job Centre più vicino a chiedere un appuntamento per il NINo (il National Insurance Number, sorta di codice fiscale necessario per lavorare e pagare le tasse).Da lì fare la prima (disastrosa) telefonata in inglese per comunicare i nostri dati. Qualche giorno, ed arriva una delle lettere che imparerai a riconoscere dalla busta, (rigorosamente su carta riciclata, vuol dire che è lo Stato che ti cerca) con numero provvisorio,data e luogo dell’interview per il NIN, in cui cercherai di spiegare che non sei un terrorista, intendi vivere e lavorare qui. Attendere pazientemente la risposta e dopo circa un mese dalla richiesta il magico numero ti arriverà (sempre se non sei un terrorista…).

3) Aprire un conto in banca. Se qualcuno ti vuole pagare deve sapere dove versare i soldi. Niente contanti, per carità. Qui è gratuito, non occorre versare subito denaro ed è molto meno burocratizzato che in Italia. Bisogna prendere appuntamento in banca e poi sottoporsi alla tortura (per lui e per noi) di parlare con l’impiegato. Dopo circa un’ora di colloquio (per quanto ne sappiamo potrebbe averci aperto un conto alle Caymans, ma ci fidiamo e sorridiamo) anche questa è fatta! Poi verrà la parte più difficile, riempirlo...

4) Finally, dedicarsi alle applications , cioè rispondere alle offerte di lavoro. Questo è un vero e proprio lavoro. Puoi passarci tutta la giornata, ti iscrivi a decine di motori di ricerca, ce ne sono tantissimi, metti le preferenze per zona, per tipologia, e ti arrivano le email alerts. Poi c’è il sito Directgov che è una specie di “collocamento” nazionale, anche lì ti puoi iscrivere e ricevere gli avvisi. Certo, converrebbe capire bene cosa dicono le inserzioni.  Non confondere un Caretaker  (custode) con un Undertaker  (becchino), si può sempre fare, ma è meglio saperlo. Non scartare a priori gli annunci come Clerical, nessuno vuole farti fare carriera ecclesiastica, cercano un Impiegato. Nel campo grafico, un po’ più vicino alle mie attitudini, decifrare le parole in codice come: UX/UI Designer, UI HTML CSS JavaScript Developer, boh?  E c’è chi lo vuole Junior, chi Senior e chi Mid Weight ( oh beh, io sono un po’ sovrappeso, chissà se passo come peso medio…).  Stilare poi  elenchi su elenchi di company che producono greeting cards,  carte da parati, stickers, scrivere ad un’infinità di agenzie d’illustrazione.
Alcuni annunci (per esempio quelli della Royal Mail) ti fanno compilare test a tempo, nel senso che per ogni domanda hai tot secondi per rispondere o perdi la pagina,  spesso io e il mio compagno ci mettiamo insieme come davanti ad un telequiz, è divertente! 
Leggere con ansia le risposte, moltissimi rispondono, anche dopo tempo, tutti gentili, grazie per averci contattato, ma poi c’è quella parolina lì, che hai imparato a individuare subito: UNFORTUNATELY, e capisci che non è andata, sfortunatamente al momento ecc… ma cogliamo l’occasione per augurarti il meglio blablabla…  
La sera facciamo il resoconto: tu quante ne hai fatte? Io oggi ti ho battuto!
Ricordo che in Italia il 99% degli annunci era per telemarketing o rappresentanza in generale, qui invece tutti mettono inserzioni su internet. Un annuncio recava uno strano marchio con la corona reale…  Buckingam Palace cercava un lavapiatti, (vado a lavare i piatti di Bettina!) , la notizia è rimbalzata anche in Italia, purtroppo non mi hanno presa. Danilo invece una volta ha risposto ad un annuncio per i Servizi Segreti. Proprio così. L’ MI6 cercava un magazziniere (vado ad archiviare le armi di 007!).  E’ andato avanti nel compilare la domanda finché non ha scoperto che era solo per cittadini britannici (un minimo di cautela lo dovranno pure avere, sai com’è…) e ha dovuto rinunciare, non prima di essere stato esortato a mantenere il silenzio sull’applicazione. Qua ‘o fatto è Serious!
Lavapiatti a Buckingham Palace. Cercare lavoro: Primi steps

2 commenti:

  1. Ci vuole coraggio, certo! E determinazione e forza. Ed anche un po' di ironia, altrimenti ti vien voglia di scappare....
    Certo, i piatti della Regina... vuoi mettere? Mica puoi infilarli in lavastoviglie, il filo d'oro potrebbe rovinarsi! Avresti dovuto fare più in fretta con quell'annuncio!!! Kisses

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  2. ma come mi sarebbe stata bene la divisa!!! lo rimpiango anche per quello! =D =D =D

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